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L'anno scorso circa questo periodo acquistai presso Agriumbria un trio di Barbute di Anversa pyle (in realtà solo due lo sono, una gallina manca completamente del petto salmone quindi pyle non é di sicuro).
Il gallo si presentava in ottime condizioni e con anello nero; non feci caso all'anno..dando per scontato che fosse del 2010.
Una volta a casa dopo qualche giorno feci delle foto Risatona.
L'anno scorso circa questo periodo acquistai presso Agriumbria un trio di Barbute di Anversa pile (in realtà solo due lo sono, una gallina manca completamente del petto salmone quindi pyle non é di sicuro).
Il gallo si presentava in ottime condizioni e con anello nero; non feci caso all'anno..dando per scontato che fosse del 2010.
Una volta a casa dopo qualche giorno feci delle foto.




Dopo qualche tempo mi accorsi che sulla cresta del gallo erano comparse delle piccole zone d'aspetto "polveroso" e che dopo un po' la zona si ricopriva di croste.
Di lì a qualche mese la testa del gallo prese questo aspetto




Non sapendo che pesci pigliare provai dietro suggerimento veterinario talune soluzioni che però non portarono alla risoluzione.
Per scongiurare che potesse trattarsi della conseguenza del "lavoro" di acari, usai dapprima una pomata antiscabbia; non vedendo risultati di rilievo se non un beneficio nell'idratazione della pelle mi convinsi che non era quella la strada.
Intimamente convinta (non so davvero perché!) che si trattasse di una sorta di fungo, cominciai a scrostare delicatamente tutta la cresta, portando poi l'immondo ammasso alla mia veterinaria perché lo mettesse su terreno di coltura alcuni giorni.
Intanto visto il peggioramento della situazione - il gallo aveva l'interno di un orecchio completamente otturato da una mega crosta e le stesse narici fortemente compromesse, incominciai il trattamento con una pomata antimicotica con la quale tempo addietro mi ero curata alcuni funghi di gatto, il Pevaryl.
Dopo una decina di giorni la veterinaria mi chiamò e mi disse che sul terreno di coltura non si era formato nulla e che dunque per il momento l'esame era risultato negativo.
Mi disse di portare il gallo per metterlo sotto la lampada di wood e reagì con un certo disappunto (della serie sei sempre la solita) quando apprese che avevo incominciato a metter la pomata: "così anche sotto alla lampada non si vedrà più niente!".
Io comunque ero confortata dai miglioramenti che vedevo a seguito delle applicazioni - in molte aree le croste erano sparite - e non mi preoccupai troppo della reazione della mia "amica vet".
Proseguii con le applicazioni per una quindicina di giorni dopodiché smisi anche per mancanza di tempo perché erano sopraggiunti altri problemi qua e là nell'allevamento mentre tutto sommato il galletto stava oramai bene.
In capo ad un paio di mesi però tutto ricominciò da capo fino a che la testa del gallo, anche sotto le piume e la barba, fu di nuovo completamente ricoperta da uno spesso strato di crosta polverulenta; in corrispondenza della spina della cresta insisteva una formazione di questo materiale talmente grossa da provocare il piegamento verso un lato della spina stessa.
Purtroppo di questa fase non ho foto.
Decisi così di scrostare completamente tutte le zone compromesse, insieme alle croste però venivano via facilmente anche le piume..quasi come se fossero sempliemente appoggiate mentre l'animale sembrava visibilmente sollevato da quell'inaspettato "grattamento". Per togliere le croste dall'interno dell'orecchio usai il retro di un ago con la piena collaborazione dell'animale. Sotto alle croste la pelle di presentava non sanguinante anche se umidiccia e di colore appena più chiaro
Ricominciai non troppo convinta (vista la recrudescenza del problema)la terapia con la pomata antimicotica.
Giunse nel frattempo a casa mia un testo di patologia aviare in cui reperii la seguente foto (mi scuso per non averla messa nella giusta prospettiva)

Fu una sorta di illuminazione perché l'aspetto della testa del mio Barbuto all'inizio del problema era assolutamente identico.

La didascalia della foto recitava "TRICOFITOSI O TIGNA FAVOSA"
Nell'apposita sezione scoprii che poteva essere trattata sia per via sistemica con prepaarati a base di griseofulvina, sia per via topica con pomate antimicotiche.
Essendo la Griseofulvina abbastanza tossica per il fegato ed essendomi resa conto che l'animale era assai anziano perché l'anello nero non era del 2010 bensì della tornata precedente, decisi di proseguire con il pevaryl
Attualmente, dopo circa 25 giorni di cura l'aspetto della cresta e di tutta la zona perioculare é questo:




Come é evidente dalle foto l'aspetto della cute é molto molto migliorato!
Le croste sono sparite e le piccole crosticine nere che si vedono, sono semplicemente gli esitio di una recente zuffa con un vicino sempre un poco incazzoso Arrabbiato
Da notare che nessuna delle due compagne del gallo é stata interessata da questa problematica pur condividendo esse lo stesso piccolo cottage..
L'unica cosa che posso pensare a giustificazione di questa circostanza, é che entrambe le galline, a differenza del galletto, sono effettivamente dell'anno 2010, quindi significativamente più giovani.
Parlando con la mia veterinaria ho appreso che nella diagnosi di micosi vanno generalmente esaminati diversi elementi non ultimo l’eventuale presenza di fattori che predispongono all’infezione stessa (come lo stato di debilitazione generale, la vecchiaia del soggetto o trascorsi episodi patologici).
Nel corso della visita il veterinario accerta l'eventuale presenza sulla cute di lesioni tondeggianti con tendenza alla desquamazione, ovvero la perdita di piume (od eventualmente pelo per altri tipi di animali) sulla zona in questione o la loro estrema facilità di distacco.
Spesso l'animale manifesta intenso prurito e manifestazioni di piacere all'eventuale grattamento (Attenzione però, eventualmente, a non andare a grattare se avete lesioni sulle dita e, se non utilizzate guanti in lattice, lavatevi comunque molto bene le mani, spazzolando delicatamente anche sotto alle unghie) perché molte delle micosi si attaccano anche a noi..).
Il veterinario può avvalersi nella diagnosi anche della lampada di wood che emana raggi ultravioletti e che evidenzia le lesioni della cute purché queste non siano ancora state trattate con medicinali o disinfettanti.
Spesso si fanno anche l'esame del materiale prelevato dalla cute infetta e quello colturale mediante utilizzo di terreni che permettono la coltivazione del fungo.
Di importanza fondamentale per quanto riguarda l'esame colturale é che il prelievo del materiale da utilizzare sia corretto.
Non é difatti sufficiente prelevare solo il materiale che si stacca dalla parte ma occorre asportazione, con bisturi sterile, una piccolissima porzione anche della cute non ancora trattata.
I tempi previsti per ottenere una diagnosi pressoché certa, non sono mai brevissimi, in ogni caso almeno dai cinque ai dieci giorni.

Infine alcuni cenni tratti dal libro di patologia aviare arrivato a casa mia:

"La Tricofitosi, o Tigna favosa é una dermatomicosi che colpisce gli uccelli ed i mammiferi, uomo compreso.
L'agente causale é il Trichophyton gallinae, un fungo che appartiene al gruppo dei dermatofiti.
Le lesioni causate dal fungo sono principalmente localizzate alla cresta ma possono diffondersi ai bargigli ed a tutta la testa, anche sotto al piumaggio. In queste sedi si formano macchie biancastre pulverulente, irregolari che possono confluire; in seguito si formano squame e quindi croste.
Le lesioni di solito emanano un caratteristico odore di muffa (si sentiva, nel mio caso, quando staccavo le croste e ne ero molto stupita).
Nei casi più gravi l'infezione si diffonde alle penne del collo e del dorso che possono apparire sfrangiate oppure spezzate."

Il libro prescrive a titolo di profilassi che gli animali colpiti vengano immediatamente isolati da quelli sani con contestuale pulizia e disinfezione dei locali di allevamento.
Nel mio caso io non ho fatto nulla di tutto questo, anche perché nessuno dei soggetti conviventi con il gallo, ha mai sofferto di problematiche analoghe.

Riguardo alla terapia, il testo consiglia applicazioni locali a base di prodotti iodati e glicerina, sali quaternari di ammonio, bicloruro di mercurio, pomata salicilica al 5-10% nonché la somministrazione per os di griseofulvina.

Certamente però meglio non fare di testa propria al minimo sospetto. Il principio attivo consigliato, la griseofulvina, é molto aggressivo in termini di tossicità per il fegato e non facilmente dosabile in un animale come il pollo.
Il vostro veterinario saprà indicare la terapia più idonea e le giuste dosi una volta fatta la diagnosi corretta.

Gironzolando su intenet ho trovato questo interessante paragrafo che tratta delle micosi in generale..l'articolo era nello specifico dedicato alle micosi dei cani.

"Cosa sono le Micosi

Con il termine micosi si indicano generalmente tutte le malattie causate da funghi (conosciuti anche con il nome di miceti). Solo un centinaio di specie fungine, delle migliaia esistenti, allo stato attuale di conoscenza, sono in grado di produrre malattia nell’uomo o in animali. Di queste specie, sono ancora di meno quelle che causano patologie evidenti negli animali e men che meno nell’uomo. Spesso si limitano a creare fastidio alla cute o a soggiornare su animali che restano per molti anni o anche per tutta la vita portatori sani.

Comunemente, comunque, le malattie da funghi sono divise in quattro gruppi a seconda del tipo di tessuto colpito. Abbiamo dunque, in base alla gravità dell’insediamento fungino:

Micosi sistemiche o profonde che primitivamente interessano gli organi interni, Micosi del sottocutaneo che interessano la pelle, il sottocutaneo e l’osso; Micosi cutanee che interessano l’epidermide, i capelli e le unghie, Micosi superficiali che interessano solo i capelli e lo stato più esterno della pelle. La micosi comunque, come patologia, è abbastanza diffusa nei cani, perché altamente contagiosa e non solo da soggetto malato a soggetto sano, ma anche attraverso veicoli non viventi come oggetti, indumenti e così via. Questo perché il fungo sopravvive senza troppi problemi anche per molto tempo e le spore prodotte dal fungo restano attive anche per anni interi, annidandosi in ogni possibile impianto o tappezzeria. Raramente una micosi è mortale, se lo diventa, è perché scatena ulteriori disturbi e patologie che poi andranno seguite e curate assieme ad essa."

Curiosità:
Anche il cosiddetto "Piede d'atleta" é una tricofitosi

Per questa patologia umana esiste un farmaco che promette la risoluzione del problema in una sola applicazione
www.passonieditore.it/md/2008/32/Monitor.pdf
Vedi apposito trafiletto.
Questo farmaco sarebbe utilizzabile anche per il mio pollo?
Chissà..
In assenza dell'indicazione specialistica fermiamoci alle semplici domande.
Il problema é che la sospensione prematura dei trattamenti antimicotici provoca sovente una recrudescenza della patologia con forme sempre più resistenti.
Io stessa mi sto chiedendo per quanto tempo ancora dovrò trattare la cresta del mio gallo tutte le sere affinché la problematica non si ripresenti ancora una volta. TRattandosi di un soggetto molto anziano e probabilmente un po' immunodepresso o predisposto non sono troppo fiduciosa.
Certo l'impiego di un prodotto che risolva la problematica con una sola applicazione, risulterebbe oltremodo comodo!

Ho trovato anche questo..qui viene chiamato "microsporum gallinae".. su altro sito ho trovato che questa é la nuova nomenclatura..
translate.googleusercontent.com/translate_c?hl=it&prev=/search%3Fq%3Dmicrosporum%2Bgallinae%26hl%3Dit%26rlz%3D1G1SVEE_ITIT428%26biw%3D1366%26bih%3D638%26prmd%3Dimvns&rurl=translate.google.it&sl=en&twu=1&u=http://www.mycology.adelaide.edu.au/Fungal_Descriptions/Dermatophytes/Microsporum/Microsporum_gallinae.html&usg=ALkJrhj2CJzrRHKIzVw4QochQ0...
e questo
translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.mold.ph/microsporum-gallinae.htm&ei=2-ZnT5UxjNPxA-Pg2YoJ&sa=X&oi=translate&ct=result&resnum=5&sqi=2&ved=0CFYQ7gEwBA&prev=/search%3Fq%3Dmicrosporum%2Bgallinae%26hl%3Dit%26rlz%3D1G1SVEE_ITIT428%26biw%3D1366%26bih%3D638%26prmd...

Questi qua addirittura con l'immagine al microscopico della Tigna favosa ci fanno il poster e te lo fanno pagare 69 euro.. 
www.allposters.it/-sp/Avian-Flu-Photomicrograph-Microsporum-Gallinae-Fowl-Posters_i4259...

www.codice-3.org/3g/tigna.htm
Mamma mia che angoscia..
guide.supereva.it/tricologia/interventi/2005/09/226509.shtml
Vabé, non ci pensiamo..