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Benvenuto

djMi chiamo Saveria e, da qualche anno, allevo con entusiasmo Barbute Belghe, in particolare Barbute di Anversa, che sono in assoluto le mie preferite. Il mio allevamento si trova in una zona collinare abbastanza isolata, il che, se non mi ha propriamente facilitato a causa della presenza di numerosi predatori nella boscaglia circostante, mi ha permesso di evitare - almeno sino ad ora - quei contrasti con il vicinato che, ahimé, sono una delle più...

Telefono: 0039 320 5786546

e-mail: ilsognodellabarbuta@gmail.com

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Le seguenti foto sono tratte da due articoli a firma Peter van der Gracht sotto il titolo "danni alle piume" (veerbeschadigingen), comparsi nella prestigiosa rivista degli allevatori olandesi Kleindier magazine nel 2008.





In tali articoli l'autore (persona che alleva da ben prima dell'anno 2000), osservava che negli ultimi anni, in primavera, è estremamente frequente riscontrare nei polli destinati alle esposizioni - polli che debbono giocoforza arrivare ad una certa età (superiore certo a quella dei polli da macello) ed essere muniti di un piumaggio impeccabile - danni di vario tipo alle piume, in particolare remiganti e timoniere della coda.

Egli spiegava di aver dato per lungo tempo la colpa di questo a parassiti, acari, che tuttavia non c'erano.

Cosi escluso il danno meccanico da rosicchiamento, egli si ritrovava a pensare ad una carenza di qualche nutriente, anche perché, macellando alcuni capi, si era accorto che gli stomaci di tali bestiole erano differenti da quelli di alcuni anni prima, che ricordava bene...Erano più piccoli.

L'autore precisava che negli anni sessanta del secolo scorso, il problema delle piume rovinate non esisteva (ed in ciò anche altri allevatori concordavano), circostanza che lo faceva propendere ancor di più nel pensare che le "colpe" del fenomeno potessero risiedere nella composizione dei nuovi mangimi.

Confrontando i dati di composizione di questi ultimi con quelli di allora, che aveva fortunatamente ancora a disposizione, il dato di principale differenziazione era rappresentato dalla completa mancanza di proteine animali.

L'autore ricordava in proposito che, proprio nel 2000, in concomitanza alla problematica BSE, era stata vietata l'aggiunta di farina animale ai mangimi.

Coerentemente alle sue osservazioni l'autore dichiarava di aver cominciato ad integrare il mangime dei suoi polli con elementi "a grana grossa" e non finemente spezzettati, piccole quantità di un integratore alimentare ad uso umano (capelli ed unghie) chiamato "Phyto" (2gr/Kg) ed infine, per sopperire alla mancanza di proteine animali, tre cucchiai di crocchette per cani ogni kg di mangime.

Risultato

L'autore dichiarava che nei giovani così alimentati, non aveva riscontrato nessun problema di danni alle piume, che crescevano robuste e lucide, ripromettendosi di tenere aggiornati i lettori sul prosieguo dell'esperimento.

A distanza di nove mesi l'autore dichiarava che dalla lettura di diversi articoli e varie ricerche eseguite, aveva potuto apprendere con certezza che il cosiddetto "danno primaverile" alle piume era entrato in scena solo successivamente all'abolizione delle proteine animali nei mangimi e che dunque fosse di tutta evidenza il nesso esistente tra questo tipo di danno e la carenza di proteine animali nell'alimentazione del pollame.

Avendo ravvisato la quasi totale assenza del fenomeno nei polli la cui alimentazione era integrata con crocchette di cane nel modo sopra specificato, egli decideva di integrare ulteriormente la quota proteica di origine animale aggiungendo farine di pesce (1 cucchiaio/kg) ed infine ossa acquistate dal macellaio con ancora un po' di carne attaccata e successivamente macinate.

Operando in questo modo egli concludeva di aver pressoché eliminato il fenomeno dalle sue AUSTRALORP

Questo l'aspetto delle piume dopo l'adozione del suddetto regime alimentare. La differenza con la prima foto in alto sopra inserita è proprio evidente!